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La collezione Chigi Saracini, il cui nucleo essenziale risale all’iniziativa del patrizio senese Galgano Saracini (1752-1824) può essere qualificata, per la sua verità, ricchezza e qualità, come una delle più significative raccolte non statali italiane e straniere.
Spettano all’intelligenza e al gusto di Galgano l’avvio e l’incremento della raccolta che, in logica temporale, ha offerto al visitatore una selezionata scelta di dipinti, sculture e arti applicate, compresi tra i XII e il XIX secolo. La scuola senese è la principale protagonista dell’itinerario storico e figurativo della mostra, che ha allineato le tavole preziose del Sassetta, del Maestro dell’Osservanza, di Sano di Pietro e di Neroccio, i dipinti del Beccafumi, del Brescianino e di altri inquieti protagonisti del manierismo senese, degnamente affiancati da importanti sculture del Trecento e Quattrocento. Accanto a pittori senesi sono presenti anche gli “stranieri” come Mariotto di Nardo, Salvator Rosa, Simone Pignone, Bernardo Strozzi, Sebastiano Conca, Pier Francesco Cittadini, Jan De Cock, ed un nucleo molto interessante di pitture di genere, Nature morte e battaglie.
La collezione è ancora oggi collocata nella prestigiosa dimora patrizia in cui essa nacque. Le stanze di Palazzo Chigi Saracini conservano arredi, pitture murali, stoffe e parati, testimoni del gusto neoclassico di Galgano Saracini di quello tardo romanico del suo figlio Alessandro e soprattutto, dell’eclettismo quasi dannunziano dell’ultimo erede Guido. Il palazzo Chigi Saracini è importante non solo per il patrimonio d’arte che custodisce, ma anche perché ospita l’Accademia Musicale Chigiana fondata nel 1932 dal Conte Guido, ultimo discendente di due nobili casate: Chigi e Saracini. Il conte Guido Chigi Saracini mise a disposizione il suo patrimonio e la sua dimora patrizia chiamando a Siena come docenti alcuni dei più importanti musicisti del tempo per dar vita a corsi estivi di alto perfezionamento musicale. Grande consigliere del Conte fu Alfredo Casella, ideatore tra l’altro della settimana Musicale Senese, un festival che ha imposto la “renaissance” di Vivaldi e di tutta l’antica musica strumentale italiana: nomi e titoli che sono ora ricorrenti nella vita musicale internazionale e che hanno avuto la loro prima messa a fuoco a Siena.
La mostra ha ricreato il clima in cui la raccolta si è formata e quindi ha trasferito, fuori dai confini senesi, un pezzo di arte senese e italiana ripercorrendo le tappe dell’eclettico collezionismo artistico di Galgano attraverso le vicende e i gusti culturali di questa nobile famiglia.
Mostra a cura di
Carlo Sisi
Donatella Capresi

numero visitatori 57.495

DATE

Palazzo Te, Mantova
5.3 – 30.4 2000

 

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