Installazione di Paolo Cavinato
con ambiente sonoro di Stefano Trevisi

Dal 25 settembre al 19 dicembre 2021, i Tinelli di Palazzo Te ospitano la terza edizione della project room Sonografie, il progetto di ricerca ideato da Fondazione Palazzo Te con il Maestro Leonardo Zunica che indaga il rapporto tra musica e pittura.
Sonografie 2021 presenta al pubblico l’installazione Limen di Paolo Cavinato in dialogo con l’ambiente sonoro del compositore Stefano Trevisi.
Negli ultimi anni la ricerca artistica di Paolo Cavinato si è sviluppata attraverso varie discipline, impiegando tecniche e linguaggi diversi, dalla fotografia al disegno fino alla elaborazione grafica o digitale, giungendo alla realizzazione di grandi installazioni così come alla creazione di oggetti di piccolo formato.
L’esposizione pensata per lo spazio dei Tinelli propone un’esperienza estetica amplificata e multisensoriale: accolto in uno spazio in penombra, già dalla soglia, lo spettatore è attirato da elementi luminosi e da suoni emessi sia dalle opere a parete che dalle installazioni a terra.

“Esiste nel mio lavoro un’idea di messa in scena – racconta l’artista mantovano – da intendersi come costruzione e organizzazione di elementi nello spazio, uno spazio che si dispone secondo criteri scenici di figure quali oggetti o elementi dislocati all’interno della nostra visione. Qui è sempre importante il punto di vista, la gerarchia degli elementi e il significato simbolico della loro posizione. D’altronde la nostra vita di tutti i giorni la organizziamo selezionando e disponendo le cose nel tempo e nello spazio”.

La rassegna raccoglie quattro opere inedite: il disegno tridimensionale luminoso Limen (2021) che si presenta come una visione, uno spettro fluttuante, fortemente evanescente e impalpabile; l’installazione lignea Lost (2015), per la prima volta esposta in Italia dopo Shanghai e Londra, in cui si ritrova la dimensione del labirinto; il mandala tridimensionale luminoso Cosmo (2021) realizzato con fili di fluorocarbonio a partire da precisi calcoli matematici; e la piccola scultura Luce (2021) che rimanda alle architetture fantasma.
Nel corso degli anni, la ricerca di Cavinato ha seguito diverse direzioni, ma gli elementi riguardanti la prospettiva, i punti di vista, lo scambio di sguardi e la relazione tra finito e infinito ricorrono come riferimenti imprescindibili. Anche la musica è un elemento reiterato che ha trovato espressione nella preziosa collaborazione con il compositore mantovano Stefano Trevisi.
In Lost lo spettatore è immerso in una nuvola di dense fasce spettrali – respiri multipli dello spazio circostante – i cui materiali provengono da risonanze estremamente riverberate di campanacci e gong cinesi.

Nel giorno di apertura al pubblico, sabato 25 settembre alle ore alle ore 21.15 nella Sala dei Cavalli di Palazzo Te si terrà il concerto Contrappassi del pianista Leonardo Zunica in dialogo con le improvvisazioni di Ortelius con Leandro Lobianco ed Enrico Comaschi (info e prenotazioni MantovaMusica: t 0376 355 566 | info@mantovamusica.com).

In occasione della personale a Palazzo Te, sarà pubblicato un catalogo delle opere di Paolo Cavinato con testi di Stefano Baia Curioni e Davide Landoni, edito da Edizioni Publi-Paolini con il sostegno di Fondazione Banca Agricola Mantovana, Ente Manifestazioni Rodigo e dalla galleria The Flat – Massimo Carasi.

La rassegna Sonografie. Limen è promossa dal Comune di Mantova, prodotta e realizzata da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, in collaborazione con Diabolus in musica ed Eterotopie, con il contributo di Fondazione BAM, e in sinergia con MantovaMusica, Comitato Nazionale Dante 2021 e Mantova Città d’Arte e di Cultura.

IL PROGETTO SONOGRAFIE

Sonografie è un progetto di ricerca ideato da Fondazione Palazzo Te nel 2018 con il Maestro Leonardo Zunica. Il progetto riguarda il rapporto tra musica e pittura indagato attraverso la scrittura musicale e la sua capacità di trasformarsi in immagine, disegno, rappresentazione visiva, così come un dipinto può essere letto come uno spartito e quindi trasformarsi in musica.
L’indagine non intende quindi esplorare la collaborazione tra musica e pittura nel solco di una consuetudine che si avvale delle due arti per attivare specifiche emozioni o sentimenti; si parte piuttosto dal riconoscimento della reciproca irriducibilità, della differenza tra le due arti, che si istituisce in primo luogo sul piano del loro rapporto col tempo, lineare e sequenziale nella musica, addensato e simultaneo nella pittura. Pur riconoscendo questa reciproca irriducibilità, anzi nello spazio da essa creato, il progetto esplora le metamorfosi, le transizioni, e gli imprevisti: la musica attraverso la sua scrittura diventa inevitabilmente icona e pittura, la pittura può diventare spartito e quindi generare musica.
Dopo la prima edizione in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi – dove sono state messe a confronto le partiture musicali del Maestro Salvatore Sciarrino con le opere grafiche di Fiona Robinson -, la seconda edizione del 2019 ha visto un dialogo tra i raffinatissimi campi cromatici di Sonia Costantini e la musica appositamente creata da Corrado Rojac e Luigi Manfrin ed eseguite al pianoforte da Leonardo Zunica e alla fisarmonica da Corrado Rojac.

 BIOGRAFIE ARTISTI

 Paolo Cavinato (1975) Vive e lavora a Mantova.
Dopo essersi diplomato in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera e aver seguito un corso di regia cinematografica a Milano, a partire dal 2001 espone in diverse mostre personali (Milano, Londra, Berlino, New York, Santa Fe) e già dal 1997 in altrettante collettive (Parigi, Bruxelles, Istanbul, Cina e USA).
Nel 2005 partecipa alla Biennale di Istanbul e nel 2008 vince il 3° Premio della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. È premiato dalla Royal British Society of Sculptors di Londra, la quale gli dedica una personale nel 2011. Nel 2014 è in residenza per sei mesi presso lo Swatch Art Peace Hotel di Shanghai e nel 2017 gli viene dedicata una grande mostra personale nelle sale del Museo di Palazzo Ducale di Mantova.
Di recente è stato selezionato per l’Art Residency Program della Fondazione Boghossian di Bruxelles.
Le sue opere sono inoltre acquisite ed esposte in numerosi spazi pubblici e privati, tra cui: Artphilein Foundation in Liechtenstein, Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, Collezione Marino Golinelli di Bologna, Barzilai-Hollander’s Collection a Bruxelles, Galleria Civica di Modena, Collezione Farnesina a Roma, Boghossian Foundation a Bruxelles, Consolato Generale d’Italia a New York.

Stefano Trevisi (1974) Compositore, vive e lavora a Mantova.
Le sue opere sono state eseguite in diverse rassegne tra cui Rai Nuova Musica, International Gaudeamus Music Week (Amsterdam), Synthèse (Bourges), Daegu International Art Festival, Traiettorie (Parma), Eterotopie (Mantova), Nuova Musica a Treviso, Biennale Musica di Venezia, REC (Reggio Emilia), International Summer Course of Darmstadt, Off-Theatre e Alte Schmiede a Vienna, Biennale di Zagabria, Angelica (Bologna), Rondò (Milano), Festival Nuova Consonanza (Roma), Rassegna di Nuova Musica di Macerata, Maggio Musicale Fiorentino. Le sue composizioni sono state trasmesse da RAI Radio3, SWR (Germania), VPRO (Olanda) e sono pubblicate da RAI Trade (Roma).
È stato finalista in vari concorsi, tra cui il 29°, 33°, 36° Concours Internationaux de Bourges, Gaudeamus Music Prize (Amsterdam, 2001), Franco Evangelisti (Roma, 2003 e 2006). Ha vinto il XIX Premio Nazionale delle Arti, sezione Musica Elettronica.

DATE
25.09 – 19.12.2021

OPENING
venerdì 24 settembre 2021 | ore 18.00-19.30

ORARI
lun 13.00 – 19.30
mar-dom 9.00 – 19.30

INGRESSO LIBERO

CONCERTO
Sala dei Cavalli | ore 21.15
CONTRAPPASSI
LEONARDO ZUNICA | pianoforte
con ORTELIUS
Enrico Comaschi e Leandro Lobianco
Dal 2006 l’artista Paolo Cavinato collabora alla produzione di installazioni sonore nel progetto “SpazioVisivo”.
Nella poetica di Paolo Cavinato l’idea della soglia, del passaggio come metafora iniziatica ed esistenziale, appare come cifra di un percorso coerente e assai personale, in cui confluiscono le molte esperienze dell’artista mantovano nel campo della scenografia.
Spazi scenografici ridotti, concentrati, attraverso, attorno o di fronte ai quali lo spettatore è chiamato a una esperienza estetica amplificata da calcolati dispositivi visivi e acustici. E’ il caso delle opere presentate in questa occasione, tra cui Limen e Lost, che Cavinato abbina invitando lo spettatore a intraprendere liberamente un proprio percorso.
In Limen si squaderna un tragitto percettivo tridimensionale che oscilla tra ombra e luce: in questa reversibilità risiede una possibile chiave di lettura, metafora di processi profondi di conoscenza.
E’ invece l’idea del labirinto che domina in Lost, opera in cui lo spettatore è chiamato ad osservare spazi, a seconda del punto in cui si scelga di posare l’occhio, costituiti illusoriamente da giochi di luce e ombre e da riferimenti acustici – creati da Stefano Trevisi utilizzando echi dilatati di cimbali e gong cinesi –  che impongono allo spettatore uno stato di attenzione supplettivo e straniante, eco di dantesca memoria di quello smarrimento senza il quale non è forse possibile alcuna nuova esperienza estetica.
In questo contesto si declina il nuovo progetto di Sonografie che, in maniera assolutamente originale, si colloca nelle iniziative nazionali che intendono celebrare l’anniversario dantesco.
Leonardo Zunica
Direttore artistico Eterotopie

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