L’ambiente, analogo al precedente nell’impostazione dello spazio e degli apparati ornamentali, prende la denominazione dal soggetto principale del fregio: le imprese della famiglia Gonzaga.
L’ impresa è un elemento simbolico determinato da una figura (“corpo”) e da un motto (“anima”), ma anche sola figura o solo motto, attraverso il quale chi lo adottava desiderava esprimere, in maniera enigmatica e ideale, virtù, affetti, princìpi morali, eventi personali significativi.
A partire dalla parete nord, procedendo verso destra, le imprese raffigurate sono: Cane; Cavedone o Alare (parete nord); Cintura; Monte Olimpo; Museruola; non identificata; Torre (parete est); Sole; Stemma Gonzaga; Ramarro (parete sud); Boschetto;Crogiolo; Ali; Tortora; Guanto (parete ovest).
Tra le imprese più ricorrenti nel palazzo figurano quelle del Ramarro e del Monte Olimpo.
La prima, accompagnata dal motto: “QUOD HUIC DEEST ME TORQUET”, “Ciò che manca a costui tormenta me”, è riferita alla passione ardente di Federico per la sua favorita, Isabella Boschetti, contrastante con il sangue freddo del rettile.
La seconda, accompagnata dal motto: “FIDES/???????”, Fede/Olimpo”, esprime il concetto di fedeltà, per le ceneri che, poste sull’altare alla sommità del monte, rimangono immobili sopra.
Il camino, in marmo rosso e giallo di Verona, con l’impresa del Ramarro, reca l’iscrizione: “F[edericus] II M[archio] M[antue] V”, “Federico II quinto marchese di Mantova”.

L’ambiente, analogo al precedente nell’impostazione dello spazio e degli apparati ornamentali, prende la denominazione dal soggetto principale del fregio: le imprese della famiglia Gonzaga.
L’ impresa è un elemento simbolico determinato da una figura (“corpo”) e da un motto (“anima”), ma anche sola figura o solo motto, attraverso il quale chi lo adottava desiderava esprimere, in maniera enigmatica e ideale, virtù, affetti, princìpi morali, eventi personali significativi.
A partire dalla parete nord, procedendo verso destra, le imprese raffigurate sono: Cane; Cavedone o Alare (parete nord); Cintura; Monte Olimpo; Museruola; non identificata; Torre (parete est); Sole; Stemma Gonzaga; Ramarro (parete sud); Boschetto;Crogiolo; Ali; Tortora; Guanto (parete ovest).
Tra le imprese più ricorrenti nel palazzo figurano quelle del Ramarro e del Monte Olimpo.
La prima, accompagnata dal motto: “QUOD HUIC DEEST ME TORQUET”, “Ciò che manca a costui tormenta me”, è riferita alla passione ardente di Federico per la sua favorita, Isabella Boschetti, contrastante con il sangue freddo del rettile.
La seconda, accompagnata dal motto: “FIDES/???????”, Fede/Olimpo”, esprime il concetto di fedeltà, per le ceneri che, poste sull’altare alla sommità del monte, rimangono immobili sopra.
Il camino, in marmo rosso e giallo di Verona, con l’impresa del Ramarro, reca l’iscrizione: “F[edericus] II M[archio] M[antue] V”, “Federico II quinto marchese di Mantova”.