In coproduzione con Festivaletteratura

In coproduzione con Festivaletteratura

Prosegue l’ormai consolidata collaborazione tra Festivaletteratura e Fondazione Palazzo Te nell’attività di coproduzione di eventi tra arte e letteratura, nel segno della ricerca e della progettualità culturale.

Due i nuclei intorno ai quali si sviluppa la proposta di appuntamenti di quest’anno a Palazzo Te, inserita nel programma di Festivaletteratura. Gli incontri di mercoledì e giovedì rappresentano un ideale preludio all’importante mostra dedicata a Giulio Romano che darà il via alla nuova stagione di attività nella villa gonzaghesca, offrendosi come perlustrazioni del contesto filosofico e letterario all’interno del quale si muoveva il grande artista. Venerdì e sabato è previsto invece La libellula e il ciclope, un dittico di conversazioni sul concetto di visione in ambito fotografico che completa il percorso avviato in primavera con il workshop Raccontare un evento con la fotografia, condotto da Giovanni Marrozzini e organizzato da Festivaletteratura e Scuola di Palazzo Te in collaborazione con Frammenti di Fotografia.

GLI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA

013 – mercoledì 4 • ore 19:00
Massimo Cacciari
UMANESIMO INQUIETO
Variazione: l’evento è spostato a Palazzo San Sebastiano e posticipato alle ore 19. Invariato il giorno.

Riscoperta e culto dei classici, nascita della filologia e teorizzazione della prospettiva, esaltazione della nobilitas umana in una visione definitivamente antropocentrica. Superando questa vulgata riduttiva, Massimo Cacciari (La mente inquieta) ci offre una rinnovata interpretazione del pensiero umanistico, in cui non solo lo studio del passato si inserisce in un più ampio progetto di renovatio e di riflessione sul futuro, in risposta a una profonda crisi della cristianità, ma la filologia e la retorica si rivelano pratica filosofica, in quanto il pensiero è concepito come indissolubilmente legato alla parola: dico ergo cogito. Un pensiero che per gli umanisti non è mai pacificato, ma continuamente aperto ai possibili (ogni cogitatio è agitazione), spingendo l’uomo a una ricerca inappagabile, da accettare come proprio destino tragico.

053 – giovedì 5 • ore 18:30
Lina Bolzoni con Nicola Gardini
NON SO SAZIARMI DI LIBRI
“Non so saziarmi di libri (…). L’oro, l’argento, le pietre preziose, le vesti di porpora, i palazzi di marmo (…) e tutte le cose di questo genere danno un piacere muto e superficiale, mentre i libri ci offrono un godimento molto profondo: ci parlano, ci danno consigli e, vorrei dire, vivono insieme a noi con una loro viva e penetrante familiarità”. Con Francesco Petrarca nasce l’ideale moderno della lettura come esperienza intima e personale, come dialogo diretto e ininterrotto con gli autori, che diventano compagni di vita e interlocutori quotidiani di un confronto alla pari, e – parallelamente – della biblioteca come luogo di elezione e insieme dispositivo di esaltazione individuale. Lina Bolzoni (Una meravigliosa solitudine), con la complicità di Nicola Gardini (Rinascimento), ci accompagna tra le pagine degli scrittori che hanno contribuito a dar forma a questo mito che tuttora ci seduce.

111 – venerdì 6 • ore 18:30
Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi con Michele Smargiassi
ORIENTARE LO SGUARDO
La libellula e il ciclope
A fronte del bombardamento di immagini che subiamo quotidianamente, la questione della selezione diviene sempre più rilevante. Dove puntano i nostri occhi? Quale fotografia merita la nostra attenzione tra le migliaia che processiamo inconsapevolmente? Due posizioni entrano in gioco nel momento in cui si vuole orientare la visione del pubblico: quella “commerciale” del photo editor e quella “estetica” del critico. Giovanna Calvenzi – photo editor che ha collaborato con numerose riviste italiane – e Matteo Balduzzi – collaboratore del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo – cercano di trovare possibili convergenze tra questi due punti di vista per orientarci nella selvaggia iconosfera contemporanea. Li incontra il giornalista Michele Smargiassi.

171 – sabato 7 • ore 18:30
Francesco Cito e Francesco Faeta con Michele Smargiassi
IL REPORTAGE TRA GIORNALISMO E DOCUMENTO ANTROPOLOGICO
La libellula e il ciclope
Il reportage fotografico è uno dei più potenti strumenti di osservazione e conoscenza della vita e delle abitudini di una comunità o della dimensione umana dei grandi eventi che segnano la storia, tanto da avvicinarsi in alcuni casi – per metodo e per atteggiamento di osservazione – alla ricerca antropologica. Ma in che modo il fotoreporter riesce a restituire quanto accade di fronte ai suoi occhi, andando oltre la superficie della cronaca? E quanto il lavoro di reportage può essere rilevante per un antropologo? Si può considerare l’”osservazione partecipante” un punto di contatto tra i due punti di vista? Francesco Cito – fotoreporter inviato sui principali fronti di guerra dal 1980 a oggi – e Francesco Faeta – antropologo e autore di Fotografi e fotografie. Uno sguardo antropologico – ne discutono con il giornalista Michele Smargiassi.

SEDE
Palazzo Te
viale Te 13, Mantova

DATE
4/5/6/7 settembre 2019

EVENTI
13 – 53 – 111 – 171

BIGLIETTI
La prenotazione e la vendita dei biglietti è possibile esclusivamente attraverso la biglietteria di Festivaletteratura.