PRESENTAZIONE I GONZAGA DIGITALI 6 – La Serenissima e il Ducato. Arte, diplomazia e mercato nel carteggio tra Venezia e Mantova (1613 – 1630)
13 ottobre | 17.30
Spazio Te
Con l’autrice Daniela Sogliani interverranno Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione Palazzo Te, e gli studiosi Andrea Canova e Marsel Grosso
edito da Edizioni di Storia e Letteratura (Roma) con il sostegno di Fondazione Banca Agricola Mantovana

Il carteggio tra la Serenissima e il ducato mantovano è stato definito da Alessandro Luzio, direttore dell’Archivio di Stato nei primi anni del Novecento, «un incomposto vocio diplomatico-giornalistico di corridoio» perché si presenta denso di eventi, fatti e personaggi. Venezia è un crocevia di rotte marittime e un centro di smistamento di tutte le notizie che arrivano dalle corti europee, dal Levante e dalle Indie. Informazioni di ogni genere arrivano alla corte mantovana insieme alla corrispondenza ordinaria dei vari ambasciatori gonzagheschi che danno conto quotidianamente della loro attività diplomatica presso la Repubblica. Il volume prende in esame le relazioni tra la Serenissima e il Ducato in anni cruciali per la storia della famiglia mantovana che, dopo un periodo glo-rioso, si avvia verso un declino inesorabile con la vendita della collezione d’arte al re inglese Carlo I Stuart e il successivo sacco della città nel 1630. Figura chiave è il duca Ferdinando Gonzaga, colto e raffinato, interessato agli studi e in costante rapporto con letterati, artisti, mercanti e ambasciatori.

La vasta cultura umanistica e l’interesse per il mondo antico consentirono a Rubens di elaborare un’inedita interpretazione del mito caratterizzata da un’interscambiabilità assoluta tra mondo pagano e mondo ebraico-cristiano. Tale visione profondamente sincretista, frutto dell’anticonformistica curiosità intellettuale del pittore testimoniata dalla sua ricca biblioteca, trova uno stringente confronto nella poesia di Giovan Battista Marino (1569-1625) con la quale la pittura del fiammingo condivide anche una concezione sinestetica delle arti. Le analogie culturali tra i due intellettuali non sfuggirono ai contemporanei come Félix Lope de Vega (1562-1635) che definì Rubens «gran poeta de los ojos» e Marino «gran pintor de los oídos».

Ingresso gratuito.