Concerto Il labirinto delle metamorfosi
6 aprile | 18.00
Teatro Bibiena
Stefano Baia Curioni direttore Fondazione Palazzo Te
Emilio Sala musicologo
In memoriam!
Marco Rizzi violino concertatore e solista
Orchestra da Camera di Mantova
Strauss Metamorphosen. Studio per 23 archi solisti
Tu mi dirai: le cose sempre cambiano. «O’munno cagna». È vero. Il mondo ha eterni inesauribili cambiamenti. Ogni qualche millennio, però, succede la fine del mondo.” (P. P. Pasolini, in Gennariello, Lettere Luterane)
Così scrive Pier Paolo Pasolini al suo giovane allievo Gennariello all’alba degli anni Settanta, per evocare la drammatica trasformazione provocata nelle cose dai processi di industrializzazione e per descrivere il suo riverbero sulla parola e sulla capacità di dire il senso della vita. Analogamente deve aver sentito l’abisso del cambiamento Richard Strauss quando ha composto Metamorphosen poco prima della fine della seconda guerra mondiale, in un momento di immense difficoltà personali e di profonda crisi, in cui l’anziano compositore (aveva allora 80 anni) si interrogava sull’orrore e sull’abbruttimento vissuto dall’umanità durante il conflitto e, con Goethe, sul compito trasformativo assegnato all’umano e sul gesto essenziale del mettersi alla prova per intendere ciò che si diventa. Cambiamento, piuttosto Trasformazione o Metamorfosi: interrogarsi sui modi in cui le “forme” della vita entrano in rapporto con il tempo nel quale esse si generano, e con la memoria che le trattiene in una relazione creativa con il già accaduto. Cosa significa cambiare? Quale cambiamento ci viene chiesto oggi? In che modo il nostro mettere “in forma” l’azione è in gradi di esprimere autenticità? Aderenza a quanto oggi ci viene chiesto?
Su queste domande si è articolata anche quest’anno la relazione, feconda, tra OCM e Fondazione Palazzo Te, un dialogo che si è “messo in forma” appunto nella scelta di coprodurre Metamorphosen di Strauss, nella convinzione che questo pezzo struggente e potente, abbandonato e pieno di resistenza, indichi con precisione un terreno comune di ricerca, tutto orientato alla nostra contemporaneità e al ruolo politico dell’arte in essa.
Il concerto s’inserisce nella collaborazione sempre più consolidata tra Oficina OCM e Fondazione Palazzo Te, due realtà culturali con base a Mantova ma dagli orizzonti internazionali. Insieme le due realtà culturali producono questa serata a presentazione del tema Metamorfosi al cuore della programmazione 2024 della Fondazione Palazzo Te.
Ingresso ridotto con Supercard Cultura.