Il dipinto di Rubens (1577-1640) qui esposto rappresenta il ratto di Proserpina, uno dei miti sulla violenza delle giovani donne da parte delle divinità raccontato da Ovidio nel quinto libro delle Metamorfosi. L’opera si basa sul rilievo di un sarcofago antico del II secolo d.C che Rubens aveva visto e disegnato a Roma nella collezione di Scipione Borghese, forse anche prima che esso fosse collocato, intorno al 1607, sul muro esterno del casino di Palazzo Borghese, oggi Palazzo Rospigliosi. Il piccolo dipinto, un olio su tavola, datato fra il 1614 e I 1615, rappresenta al centro Plutone sul suo carro diretto agli Inferi mentre afferra la giovane Proserpina, che con le braccia alzate sta tentando invano di sfuggire alla presa violenta della divinità. Tale Il dipinto di Rubens (1577-1640) qui esposto rappresenta il ratto di Proserpina, uno dei miti sulla violenza delle giovani donne da parte delle divinità raccontato da Ovidio nel quinto libro delle Metamorfosi. L’opera si basa sul rilievo di un sarcofago antico del II secolo d.C che Rubens aveva visto e disegnato a Roma nella collezione di Scipione Borghese, forse anche prima che esso fosse collocato, intorno al 1607, sul muro esterno del casino di Palazzo Borghese, oggi Palazzo Rospigliosi. Il piccolo dipinto, un olio su tavola, datato fra il 1614 e I 1615, rappresenta al centro Plutone sul suo carro diretto agli Inferi mentre afferra la giovane Proserpina, che con le braccia alzate sta tentando invano di sfuggire alla presa violenta della divinità. Tale composizione dal modello antico era stato già ripresa da Giovanni Maria Falconetto nel fregio ad affresco della Sala dello Zodiaco nel Palazzo d’Arco a Mantova, eseguito fra il 1509 e il 1522.
La scena del dipinto di Rubens si svolge all’aperto e, fra i personaggi, si riconoscono: Ciane, la compagna di Proserpina che si getta dietro al carro e si aggrappa alla sua veste nell’estremo tentativo di trattenerla, Minerva, per gli attributi dell’elmo, dello scudo e della lancia, Venere, per la sua tradizionale posizione della “Venus pudica”, e probabilmente Diana, che secondo Claudiano, nella sua opera Il ratto di Proserpina, si opponeva al rapimento della fanciulla.
dal modello antico era stato già ripresa da Giovanni Maria Falconetto nel fregio ad affresco della Sala dello Zodiaco nel Palazzo d’Arco a Mantova, eseguito fra il 1509 e il 1522.
La scena del dipinto di Rubens si svolge all’aperto e, fra i personaggi, si riconoscono: Ciane, la compagna di Proserpina che si getta dietro al carro e si aggrappa alla sua veste nell’estremo tentativo di trattenerla, Minerva, per gli attributi dell’elmo, dello scudo e della lancia, Venere, per la sua tradizionale posizione della “Venus pudica”, e probabilmente Diana, che secondo Claudiano, nella sua opera Il ratto di Proserpina, si opponeva al rapimento della fanciulla