Un percorso fotografico nella tradizione culinaria di Mantova

Dopo il successo dell’esperienza del 2016, riparte da settembre il progetto didattico-fotografico SCATTA QUALCOSA 2017 curato da Melina Mulas e rivolto agli studenti delle scuole superiori della città.

La tradizione culinaria di Mantova è il tema selezionato nella seconda edizione del progetto fotografico – in linea con il progetto #EATMANTUA, che riporta il cibo e i gesti della sua preparazione e del consumo al centro di un rituale sociale più ampio – che si sviluppa su tre appassionanti filoni differenziati:

  1. Foto di luoghi di produzione gastronomica

Indagine fotografica dei luoghi in cui vengono prodotte, coltivate e lavorate le materie prime (dalle cascine alle piccole aziende agricole, cantine e vigneti, caseifici, allevamenti, frutteti ecc…);

  1. Piatto come Mandala / Pianeta

Fotografare piatti tipici della cultura mantovana, anche riadattati e reinterpretati in chiave contemporanea, in modo da ottenere un cerchio e al suo interno la pietanza (come fosse un mandala o un pianeta). In questo caso il formato sarà necessariamente quadrato e la fotografia dovrà essere accompagnata dalla relativa ricetta che i ragazzi stessi dovranno fornire, con l’aiuto di figure significative nel loro rapporto con il nutrimento, l’alimentazione, la tavola;

  1. Mono natura morta

Fotografare un frutto, che abbia anche un significato simbolico (melograno, mela, uva, fico, pera, uovo), appoggiato su un piano come oggetto fuori dal contesto (non va fotografato attaccato alla pianta), che offre grandi possibilità di sviluppo e richiede precise capacità tecniche ed estetiche, a partire dal suo rapporto con la luce e la forma.

Il progetto si concluderà con l’esposizione delle foto nei Tinelli di Palazzo Te in programma nel 2018.

 

MELINA MULAS è nata a Milano, dove vive e lavora. Specializzata in ritratto, fotografia d’interni, fashion e teatro, è docente alla NABA e al Politecnico di Milano e tiene laboratori di fotografia, oltre ad aver collaborato con diverse riviste per campagne pubblicitarie. Dal 1985 cura le numerose mostre relative al lavoro del padre con l’Archivio Ugo Mulas. Risalgono al 1991 i primi rapporti con il Governo tibetano in esilio in India per la realizzazione del libro “Il Terzo Occhio”, una collezione di ritratti dei più importati Lama. Continuando l’opera di documentazione della cultura tibetana, è contestualmente impegnata in una raccolta di istantanee realizzate da fotografi italiani, destinata a Dharamsala, sede dell’Amministrazione centrale tibetana.

ISCRIZIONI: contattare Francesca Vischi (T + 39 0376 369198 | M fvischi@centropalazzote.it)