La mostra dal titolo “Situational sites: luoghi come situazioni e comportamenti” presenta l’opera di tre fotografi contemporanei particolarmente significativi nel darci conto di come gli spazi possano relazionarsi ad un vissuto quotidiano, di riti di massa, di riti individuali ma comuni, di consuetudini comportamentali. Lo spazio come scenario umano sembra essere oggi un interesse prevalente rispetto ad una fotografia di luoghi vuoti, come disabitati che ha dominato a lungo la fotografia italiana. Quanto sia stringente la relazione tra spazi e modi di viverli e di fruirne è il tema implicato nel titolo stesso. Questa nuova sensibilità “antropologica” esce comunque da intenzionalità di fotografia specializzata o settoriale, da generi e da funzioni strumentali, nell’utilizzo invece della fotografia nei termini di un’esperienza estetica globale che unitamente ad altri media, quali il video, individua in questi gli strumenti più idonei ad attivare un contatto, una relazione con la realtà complessa che ci circonda. Essa diventa motivo di indagine e di rispecchiamento in una prospettiva intellettuale molto consapevole di uno sguardo critico e riflessivo che cerca una durata e nuove modalità di racconto. Olivo Barbieri ci presenta ,con le sue particolari vedute dall’alto,le frequentazioni di massa in diversi e connotati spazi del mondo in alcuni significativi lavori degli anni 2000, compreso un video del 2005 sull’uso circostanziato di una spiaggia di notte in Cina, Paolo Bernabini avvicina con le sue riprese di acuta osservazione il comportamento abituale in luoghi del divertimento o della vacanza sulla riviera adriatica,in due lavori il primo del 1999 e il secondo del 2003, e Gea Casolaro con una installazione foto+video del 2003 quasi ci fa entrare tra la folle che percorre Calle Florida a Buenos Aires, e con un lavoro2002- 2006 sugli spazi dell’Eur a Roma ci “racconta” quei luoghi evocati da fotogrammi tratti da scene di film famosi degli anni 60’/70′ abbinate a fotografie della stessa epoca prese dall’archivio “Album di Roma” sulla storia familiare e quotidiana della capitale.

Biografie:

Olivo Barbieri (Italia 1954) inizia a esporre nel 1978.
A partire dal 1989, viaggia abitualmente in Oriente, soprattutto in Cina.
Nel 1993, 1995 e 1997, ha partecipato alla Biennale di Venezia.
Nel 1996 si è tenuta la prima retrospettiva delle sue opere, al Folkwang Museum di Essen.
Nel 2001 ha pubblicato il volume Virtual Truths , Silvana Editoriale Milano. ­­­­
Nel 2001 ha realizzato il progetto Notsofareast, in Cina, per la Triennale di Milano, esposto alla mostra Effetti Collaterali (con Francesco Jodice e Armin Linke).
Nel 2002 è stato invitato dal Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea Siena, a realizzare il progetto Cityscapes/Landscapes (con Elger Esser) .
Nel 2003 alcune delle sue opere sono state esposte a “Strangers”, la prima Triennale di fototografia e video organizzata dall’ICP (International Centre of Photography) New York.
Nel 2003 Barbieri ha dato inizio al progetto site specific_ che coinvolge diverse città: Roma, Torino, Montreal, Amman, Las Vegas, Los Angeles, Shanghai, Siviglia, New York, etc.
Per la serie site specific_ ha realizzato tre film: site specific_ROMA 04, site specific_LAS VEGAS 05, site specific_SHANGHAI 04.
Nel 2005 il film site specific_ROMA 04 è stato selezionato per la mostra Universal Experience, al Museum of Contemporary Art, Chicago; Hayward Gallery, London; MART, Trento e Rovereto, curata da Francesco Bonami.
Nel 2005 Barbieri ha iniziato due serie di film: Seascape # e Riverscape #.
Nel 2006 il progetto site specific_ (a cura di Stephen Hepworth), è stato esposto al Bloomberg Space di Londra; nel 2006 è stato esposto al Bund 18, a Shanghai, a cura di Christopher Phillips.
Nello stesso anno Barbieri è stato invitato dalla BIACS (II Biennale di Siviglia, a cura di Okwui Enwezor), a realizzare il film Sevilla ¦ (8) 06. Tra il 2006 e il 2007 si è dedicato a The Waterfall Project .
Nel 2008 ha realizzato il progetto TWIY per il Museo di Capodimonte, Napoli.
I film di Olivo Barbieri sono stati proiettati nei più importanti Film Festival e musei, come il Locarno Film Festival 2004, 2005, 2006, 2007; l’International Film Festival Rotterdam 2004, 2006; la Medien und architectktur Biennale Graz 2005-2007; il Toronto International Film Festival 2005, 2006; il Wexner Center for the Arts, Columbus, Ohio 2006; il New York Film Festival 2006; il Sundance Film Festival 2006, 2008; il San Francisco International Film Festival 2006, 2007; il Berkeley Art Museum & Pacific Film Archive, Berkeley 2006, 2007; il Walker Art Center, Minneapolis 2007; il MOMA, New York 2007; il Jeu De Paume, Paris 2007; la Tate Modern, London 2007; il Berlin Film Festival 2007.

Paolo Bernabini nasce a Cervia (RA) nel 1961.
Dal 1999 lavora come fotografo della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna.
Fra i lavori recenti collaborazione con la Regione Emilia Romagna per la guida “Emilia Romagna Percorsi – 8 itinerari in moto sulle strade della Emilia Romagna” e la pubblicazione del libro-catalogo “Woolrich Adriatic Roadtrip” relativo alla collezione primavera-estate 2006 Woolrich – WP lavori in corso.

Gea Casolaro lavora ed espone dal 1994. Il suo lavoro cerca, attraverso uno sguardo non conformista, nuove letture possibili dell’immagine, per far emergere contenuti della realtà che l’abitudine o il luogo comune tendono a cancellare, a nascondere, a dimenticare. E’ il caso della Sarajevo del dopo guerra, dove l’artista ha lavorato nel 1998, cercando di restituire alla città devastata la sua tradizione multiculturale “sparpagliandola” in tutti i possibili luoghi del mondo (Maybe in Sarajevo, Meltemi Editore, 2001), per non dimenticare la ricchezza che nasce dal dialogo di differenti culture.
Il lavoro di Gea Casolaro, attraverso una forte componente poetica, assume spesso una connotazione politica, creando un cortocircuito tra museo e vita quotidiana, arte e attualità. Si vedano, a questo proposito, i suoi lavori, realizzati in Argentina: da “Volver atrás para ir adeleante”, video presentato in numerosissimi festival in Italia e all’estero, a “Doppio sguardo”, a “Due Palermo uno sguardo”, o i più recenti che ci parlano delle relazioni tra storia e attualità come “Visioni dell’EUR” (Visioni dell’EUR, Gangemi Editore, 2007), e “Quel che ancora brucia”, opere con cui l’artista pone l’osservatore di fronte alle contraddizioni della storia e della nostra attualità.

DATE

Fruttiere di Palazzo Te,
09.2 – 09.3 2008