Lavorata con elevata maestria da Francesco Primaticcio e Giovan Battista Mantovano, probabilmente tra il 1529 e il 1531, la camera è interamente ornata da eleganti stucchi.
Le pareti sono percorse da un doppio fregio che illustra un lungo corteo di militari romani in marcia. La composizione, che si sviluppa per oltre sessanta metri e annovera circa cinquecento figure, può essere osservata a partire dalla coda del corteo, fissata sulla parete sud, all’angolo sinistro della fascia superiore. Qui si vede uscire da una porta urbana la retroguardia dell’esercito, composta da soldati, donne e bambini, carri con provviste.
Risalendo il corteo, sulla parete ovest, si incontrano prima dei soldati armati di lancia, poi i portatori di insegne. La parete nord è dedicata alla rappresentazione di militi al guado, di arcieri e portatori di insegne. La fascia superiore si esaurisce sulla parete est, che presenta arcieri e lancieri a cavallo. Il corteo prosegue nella fascia inferiore della parete sud, dove al centro è raffigurato l’imperatore a cavallo mentre impartisce ordini con la mano tesa, preceduto da littori e suonatori a cavallo.
Più avanti, nella parete ovest, si notano astrologi e indovini. La marcia ha seguito nella parete nord con cavalieri al guado, un carro con armi e un cammello carico di bagagli. La maestosa scena si conclude sulla parete est, dove due squadroni di cavalieri, il primo con corazze a squame, si lanciano al galoppo. La volta a botte è ornata con delicati bassorilievi che ritraggono personaggi del mito e della storia classica.
Le lunette sono occupate da nicchie con pregevoli figure ad altorilievo di Marte (parete ovest) ed Ercole (parete est). I due personaggi sono sovrastati dalle Vittorie, disposte a corona.
Lavorata con elevata maestria da Francesco Primaticcio e Giovan Battista Mantovano, probabilmente tra il 1529 e il 1531, la camera è interamente ornata da eleganti stucchi.
Le pareti sono percorse da un doppio fregio che illustra un lungo corteo di militari romani in marcia. La composizione, che si sviluppa per oltre sessanta metri e annovera circa cinquecento figure, può essere osservata a partire dalla coda del corteo, fissata sulla parete sud, all’angolo sinistro della fascia superiore. Qui si vede uscire da una porta urbana la retroguardia dell’esercito, composta da soldati, donne e bambini, carri con provviste.
Risalendo il corteo, sulla parete ovest, si incontrano prima dei soldati armati di lancia, poi i portatori di insegne. La parete nord è dedicata alla rappresentazione di militi al guado, di arcieri e portatori di insegne. La fascia superiore si esaurisce sulla parete est, che presenta arcieri e lancieri a cavallo. Il corteo prosegue nella fascia inferiore della parete sud, dove al centro è raffigurato l’imperatore a cavallo mentre impartisce ordini con la mano tesa, preceduto da littori e suonatori a cavallo.
Più avanti, nella parete ovest, si notano astrologi e indovini. La marcia ha seguito nella parete nord con cavalieri al guado, un carro con armi e un cammello carico di bagagli. La maestosa scena si conclude sulla parete est, dove due squadroni di cavalieri, il primo con corazze a squame, si lanciano al galoppo. La volta a botte è ornata con delicati bassorilievi che ritraggono personaggi del mito e della storia classica.
Le lunette sono occupate da nicchie con pregevoli figure ad altorilievo di Marte (parete ovest) ed Ercole (parete est). I due personaggi sono sovrastati dalle Vittorie, disposte a corona.