UNA RIFLESSIONE SCIENTIFICA, STORICA E FILOSOFICA SUL SENSO “CULTURALE” DELL’EUROPA

All’interno dell’edizione 2023 della Scuola di Palazzo Te, il direttore Stefano Baia Curioni modera un ciclo di appuntamenti sul tema Europa e Libertà, conferenze dedicate a una riflessione sul comune sentire europeo in campo culturale, sui fondamenti di un’Europa della cultura e sul rapporto tra politiche culturali e consolidamento dell’Unione Europea.
Sono coinvolti importanti studiosi, politici, practitionners che intervengono in conferenze online disponibili per un pubblico nazionale.

Questi dialoghi saranno presentati come documenti visivi e podcast e offriranno la base per la proposta di una dichiarazione sintetica sull’Europa culturale e le politiche culturali nel prossimo futuro.

Programma:

Martedì 6 giugno 2023 ore 17.30
Mr. Europe. Rubens e le radici della modernità europea
MAURIZIO FERRERA, Università di Milano
discussant RAFFAELLA MORSELLI, Università di Teramo

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Venticinque anni fa la rivista The New Yorker dedicò un servizio a Rubens, definendolo Mr. Europe. Il suo dipinto sulle conseguenze della guerra raffigurò le condizioni dell’Europa all’apogeo delle guerre di religione. Era la sconfitta di quell’umanesimo universalistico che aveva ispirato l’azione del Rubens politico, mediatore di pace. Un sistema di valori che aveva promosso la fioritura (commerciale e culturale) di quella “city belt” fra Italia e Fiandre che era stata il contesto dell’attività di Rubens stesso. Eppure furono proprio dagli orrori della Guerra dei Trent’anni a generare i semi di un nuovo progetto di convivenza civile basato sulla tolleranza e sulla libera espressione delle idee. Raffigurata come donna con le vesti stracciate e le braccia verso il cielo, l’Europa del quadro di Rubens ritroverà in quel progetto la sua anima e vocazione. E tre secoli dopo i sei paesi attraversati dalla city belt daranno a quel progetto una nuova espressione istituzionale, l’Unione europea.

Martedì 13 giugno 2023 ore 17.30
Sul tempo: le narrazioni fondanti della Comunità europea**
CATHERINE DE VRIES, Università Bocconi
discussant FRANCESCA CAPPELLETTI, Galleria Borghese di Roma

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Affinché il progetto europeo possa affrontare le sfide attuali, come il cambiamento climatico, l’instabilità economica, la polarizzazione politica o la crisi dello Stato di diritto, gli europei devono confrontarsi con il loro passato. Nel talk si analizzeranno le diverse narrazioni fondative dell’Unione Europea e verrà delineato come queste continuino oggi a plasmare la politica europea. La storia non è solo la ricordanza degli eventi, ma rappresenta le connessioni che l’opinione pubblica e le élite desiderano stabilire. Per sviluppare soluzioni politiche alle questioni transfrontaliere, i cittadini europei di oggi devono quindi rivedere criticamente le connessioni del passato e scoprirne i punti ciechi. Se gli europei riesaminassero le narrazioni fondanti dell’Unione Europea, potrebbero anche capire cosa in essa dovrebbe cambiare.

Martedì 20 giugno 2023 ore 17.30
Europa: uno “state of mind” al di là delle culture e delle identità**
RIVA KASTORYANO, Science Politique
discussant STEFANO BAIA CURIONI, Direttore Fondazione Palazzo Te

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Che cos’è l’Europa? Uno spazio geografico o una civiltà? Un progetto economico o politico? Una nuova realtà storica o un pensiero filosofico? Queste domande e molte altre accompagnano la nostra comprensione dell’Europa e del suo potere trasformativo sulle identità – diverse e multiple – che si sono consolidate all’interno dei singoli stati-nazione. Stati e società impegnati nella formazione di uno state of mind europeo cercano di esprimere la loro “volontà di vivere insieme” (Renan sulla definizione di cittadinanza). Gli storici cercano di trovare un passato comune giustificato dalla condivisione di una storia di civilizzazione, un percorso comune di modernizzazione politica e di sviluppo economico. L’obiettivo è trasmettere un’identità europea alle nuove generazioni considerando il ruolo che la storia ha nella definizione del futuro delle nazioni e di una nuova identità che ha confini da definire. Come ha sottolineato Edgar Morin, sociologo e filosofo francese: “L’Europa – chiamata la nostra comunità di fede – non emerge dal passato, che la contraddice. Emerge a fatica dal presente perché è imposta dal futuro”. Il passato si riferisce alle identità che sono state costruite con il processo di costruzione delle nazioni. Da qui i dibattiti sull’effetto dell’Unione sulle identità nazionali, regionali, linguistiche e religiose e, naturalmente, su un’identità europea che le comprenda tutte.  Il tema che si vuole esplorare è come articolare l’appartenenza molteplice e complessa di individui, gruppi e popoli in modo da formare un’identificazione comune che sia europea, piuttosto che come creare una nuova identificazione che veda l’Europa come nuovo spazio di mobilitazione e rivendicazione. L’Europa è de facto un luogo plurale dove si impongono tutte le culture nazionali. Uno state of mind europeo richiede un nuovo modello di società, naturalmente plurale e basato su principi definiti rispetto a nuove articolazioni, al fine di creare una cultura comune al di là delle nazioni e degli Stati.

Martedì 27 giugno 2023 ore 17.30
“In difference we trust”. I fondamenti interculturali del diritto europeo
DAMIANO CANALE, Università Bocconi
discussant CRISTINA LOGLIO, Europa Nostra

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Uno dei tratti distintivi della cultura europea è il suo carattere “polemico”. Dagli albori della filosofia greca fino a giungere ai nostri giorni, il proprium dello sguardo europeo sul mondo è rappresentato dal confronto dialettico tra istanze diverse, dal cui reciproco riconoscimento dipende la loro aspirazione all’universale. Questo vale non solo nel campo della filosofia, dell’arte e della religione, ma anche in quello della politica e del diritto. La dimensione eminentemente dialettica e plurale della cultura europea fa da sfondo, infatti, anche al progetto di uno spazio comune Europeo nato nel secondo dopoguerra, la cui sfida è ancor oggi quella di armonizzare istanze politiche e giuridiche diverse in continuo confronto dialettico tra loro. Il mio intervento si propone di mostrare in che modo il carattere “polemico” della cultura europea ha trovato forma nel diritto dell’Unione Europea, e a quali condizioni quest’ultimo può rimanere fedele alla sua missione di fronte alle sfide del presente.

Martedì 4 luglio 2023 ore 17.30
Diritto e Cultura in Europa **
LORENZO CASINI, IMT Lucca,
discussant STEFAN SIMON, Director Rathgen – Forschungslabor, Staatliche Museen zu Berlin – Preußischer Kulturbesitz

Dal punto di vista giuridico, il patrimonio culturale può rispecchiare diversi significati. Per ognuno di essi, l’Europa rappresenta un importante fattore di trasformazione. In che modo l’Europa ha influenzato l’evoluzione del patrimonio culturale e la sua regolamentazione? Quali sono le sfide future per un’autentica cultura europea?

**conferenze in lingua inglese


La Scuola

Situata all’interno del prestigioso Palazzo Te, capolavoro cinquecentesco di Giulio Romano a Mantova, la Scuola di Palazzo Te costituisce il dipartimento educativo della Fondazione Palazzo Te, un’istituzione pubblico-privata incaricata di gestire e curare il palazzo e le sue strutture.

La mission della Scuola di Palazzo Te è di accrescere le capacità di azione, di pensiero e di sviluppo nel campo della produzione culturale contemporanea. L’intervento della Scuola si concentra in particolare sulla relazione tra patrimonio, tradizione, antiche capacità artigianali e manifatturiere, linguaggi ereditati, cultura contemporanea e capacità di progetto. L’intenzione è quella di ispirare visione, nuove prospettive di ricerca, nuovi progetti culturali e formare alle capacità necessarie alla loro attuazione. Il progetto implica una relazione diretta e duratura con importanti artisti contemporanei, pensatori e gestori di istituzioni culturali, partendo dall’idea che il rapporto tra le pratiche di produzione artistica e l’attivismo culturale, la concettualizzazione visionaria delle politiche culturali e le pratiche di mediazione culturale possa essere fruttifero. Questa connessione risulta particolarmente rilevante visto che i riceventi di queste pratiche sono costituiti da ricordi personali, modi di interpretare il patrimonio, vita comunitaria e convivenza civile.

In questa prospettiva, la Scuola sfrutta la presenza di responsabili di politiche culturali e artisti all’interno del particolare complesso patrimoniale rappresentato da Palazzo Te a Mantova, come sede ospitante. I suoi programmi didattici sono aperti sia alla comunità di Mantova che a diversi target educativi e pubblici, a studenti e professionisti italiani ed internazionali.

La scuola di Palazzo Te propone brevi programmi residenziali, guidati da un corpo docenti esterno composto da ricercatori, artisti ed esperti in diverse discipline artistiche e scientifiche.

DATE
06/13/20/27.06.2023
04.07.2023

A CURA DI
Stefano Baia Curioni
Cristina Loglio

PRODUZIONE
Fondazione Palazzo Te
e BLEST – Università Bocconi

RELATORI
Stefano Baia Curioni, Fondazione Palazzo Te
Damiano Canale, Università Bocconi
Lorenzo Casini, IMT Lucca
Francesca Cappelletti, Galleria Borghese di Roma
Catherine De Vries, Università Bocconi
Maurizio Ferrera, Università di Milano
Riva Kastoryano, Science Politique
Raffaella Morselli, Università di Teramo
Cristina Loglio, Europa Nostra
Stefan Simon, Rathgen – Forschungslabor, Staatliche Museen zu Berlin – Preußischer Kulturbesitz